Le Cicatrici sono quelle di Gianluca Morozzi, scrittore bolognese, autore di Blackout (35mila copie vendute). L‘autore quarantenne firma un’altra storia pulp ambientata nel Nord Italia, dove Nemo Quegg, tranquillo tipografo di periferia, compie un delitto brutale, insensato, sotto gli occhi della folla incredula. Non scappa, non si nasconde, attende calmo l’arrivo della polizia. Il vero romanzo psicologico comincia qui. Quando si tenta di attestare la sanità mentale dell’assassino.
“Suo padre prese un fucile e sparò. Questo è quello che successe all’inizio”. Un incipit da film, una scrittura cinematografica e la sintassi scarna, spezzata della narrativa postmoderna, unita a una costruzione sperimentale del romanzo. Storie che si incrociano: scritte indecifrabili, un nome di donna, una bambina sfuggita a un massacro, autobus notturni, una nave in bottiglia, un medico inquietante…e la scrittura impressionistica che ha marchiato Blackout, thriller costruito a tavolino.
Con Cicatrici, infatti, ritorna all’opera che lo ha lanciato nell’olimpo degli scrittori, superando Colui che gli dei vogliono distruggere, omaggio fumettistico e parentesi comica all’interno di una produzione dai confini sfumati che unisce noir, fantasy e horror e, come in questo caso, dà luogo a meta-generi.
Un’altra storia di ordinaria follia, in quest’incalzante horror story pubblicato di nuovo con la casa editrice Guanda.